Come Funzionano le Aste al Ribasso

Uno dei primi siti di aste al ribasso è nato nel 2006, in Svezia, riscuotendo subito un grande consenso. Si chiama Bidster.com, e a quanto pare permette agi utenti di comprare all'asta oggetti a prezzi a dir poco strabilianti. Immaginate di aggiudicarvi un appartamento alla somma (inverosimile) di 579 euro, o una fiammante Porshe a 219 euro.

Per capire il funzionamento delle aste al ribasso, è utile leggere attentamente il regolamento aste on line che in genere viene riportato all’interno del portale. Quando si lancia un’offerta al ribasso ogni utente può visualizzarne l’andamento: il servizio viene denominato “pacchetto informazioni” e consente di essere costantemente aggiornati sullo stato dell’offerta, che può essere: offerta unica più bassa; offerta unica ma non più bassa; offerta non unica.

Per aggiudicarsi l’oggetto è necessario che l’offerta sia unica e più bassa. Per accedere a tale servizio ogni asta prevede un costo, ma ve ne sono alcune che lo prevedono a titolo gratuito. Si possono avere anche pacchetti informazioni di tipo “Plus” e “Super Plus”. Per effettuare più offerte in una volta sola, si può ricorrere alle c.d. “offerte multiple”, che valgono per tutti i valori compresi tra due numeri scelti, compresi gli estremi. Il sito provvede a generare l’offerta in maniera automatica.

Nel nostro Paese non esiste ancora una regolamentazione normativa organica sulle aste al ribasso, mentre in altri Paesi europei (come l’Inghilterra) alcune istituzioni sono intervenute con leggi precise sull’argomento. La Gambling Commission inglese ha elaborato una normativa per regolamentare il funzionamento delle aste.

In Italia, invece, esiste ancora un po’ di diffidenza: per alcuni si tratta di una truffa, altri parlano di gioco d’azzardo, per altri ancora si tratta di un semplice gioco di abilità da utilizzare con moderazione e buon senso.

Piuttosto, il meccanismo si avvicina ad una lotteria, anche se atipica. Nel campo delle energie rinnovabili esiste una forma particolare di asta al ribasso “istituzionalizzata”: si prevede che, tra non molto, sostituiranno i certificati verdi.

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